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Dal buio alla luce non è un attimo


Parlare, fare un podcast, conversare non è la stessa cosa che fermarsi a riflettere e scrivere compiutamente un pensiero.

Mi è capitato così, infatti, di leggere un libro, guardare un film relativo allo stesso libro e veder perse quelle sfumature che solo un bel racconto fatto di dettagli ti può dare. Così un occhio non può catturare così tante sfumature e sensazioni come una scrittura può fare.

Leggere dei dettagli di un cibo ti può aprire l’appetito, far venire l’acquolina, immaginare sensazioni tattili. Guardare può solo farti desiderare e notare dettagli.

Amo mixare la musica, amo suonarla, amo fare cose nuove con la musica e come dj ho sempre amato il momento in cui calava la notte perché si potevano aprire le luci della danza. Colori e suoni che si miscelavano. Un momento che ancora oggi mi piace e che da scena ad una colonna musicale. Quel buio della notte, però, all’alba di un nuovo giorno mi scombussolava. Quella nuova luce, dopo quella notte, dopo quei fari artificiali mi rendeva cieco. Davanti alla luce di quel nuovo giorno e dopo quella notte di suoni e ombre tutto mi sembrava imbruttito. Anche la mia faccia sembrava più vecchia.

Stare al buio diventa come un riposo. Mettersi alla luce una vera fatica.

Il buio è qualcosa che nasconde, come un abito scuro, i difetti del nostro corpo.

La luce è qualcosa che mostra, come un accertarsi e mostrare anche i propri difetti diventando liberi da preconcetti e giudizi.

Vivere più il giorno che la notte è stato un passaggio lento nella mia vita. Come ogni consapevolezza arriva negli anni, nel vissuto e nella somma degli eventi.

La vita, agli occhi di un razionale diventa come un imbuto, parte dal poterci versare tutto dentro, al poterci far passare solo il necessario.

Un’acquisizione di concetti che solo l’essersi inoltrato nella strettoia di quell’imbuto ti può far capire.

La luce è sinonimo di verità, di conoscenza di un percorso, di mostrarsi senza paura, di essere un obiettivo consapevole di essere colpito, di un mostrarsi e accusare i colpi, di mostrarsi e non avere paura di fuggire, di non mentire, di chiarezza.

Questa luce su di me l’ho accesa stanco delle sofferenze ricevute e che mi sono causato con il mio fare.

Questa luce era su di me come la lampada della tua stanza che decidi di non accendere perché preferisci contemplare tutto al buio.

Ho accesso quella luce perché ero stanco di quei pensieri prodotti al buio che mi davano solo rabbia e voglia di reagire in modo sconsiderato. Quella luce mi ha fatto accettare i miei errori, guardarli, valutarli, porne rimedio e migliorare perché al buio potevo sentirli ma non vederli per com’erano.

Una luce può far svanire le tenebre. Le tenebre non possono spegnere una luce.

Una Luce su di te c’è, accendila.

C’è l’unica Luce che attende il tuo like

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