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Chi sei veramente


A dire il vero non lo so neanche io chi sono e dove sto andando. Fino a qualche anno e più, pensavo molto a quello che ero e cosa volevo. Oggi invece so chi sono stato, dove voglio andare e come voglio farlo.

Si maturano condizioni e posizioni nella propria vita e senza che uno se ne accorge si stabilisce in un contesto che senza neanche immaginarlo ti ha fossilizzato. In pratica sei chiuso in uno standard convinto di essere libero.

Succede anche a te?

Se in questo momento ti fermi e rifletti sulla tua giornata riesci a vedere le cose standard che fai oppure credi che è la tua vita normale.

Starai rispondendo forse che hai un lavoro ed è normale che ci sia uno standard. Hai figli ed è normale che ci sia uno standard. Non puoi fare altro ed è normale che devi muoverti in questo standard.

Ognuno stabilisce la propria vita come l’ha condotta.

Per esigenze di vita ho cambiato città, creato qualcosa che si è sbriciolato nelle mani, ho rivisitato la mia vita, ho ricominciato nuovamente, ho ricambiato città. Tutto questo mi ha permesso di non collocarmi più di un tot in una condizione di standard perenne. Capitato anche grazie alla mia capacità di riadattarmi. Nonostante ciò ho sempre dei miei standard.

Ti sei posto mai domande sulla tua collocazione?

Se tu smettessi di essere quello che sei, smettessi di fare quello che fai saresti sempre lo stesso? La stessa persona, lo stesso uomo, lo stesso marito, lo stesso padre, lo stesso viaggiatore, lo stesso esempio?

Noto che è molto difficile per alcuni salire su di un piedistallo e poi riuscire a scenderci con facilità e sai perché? Perché su questo piedistallo ci si fonda la propria vita.

Un errore più comune che facevo era proprio quello di sapere chi fossi. Subito dopo, l’errore che facevo era proprio credere e sapere quello che avevo appreso. Quello che ho capito è che non sono nessuno e quello che ho appreso non è neanche farina del mio sacco.

Sei nella mia stessa posizione.

Sei laureato, sei titolato, sei “un’autorità”, sei un premio Nobel… Sei nella mia stessa posizione. Molti quando devono definire che la vita porta tutti allo stesso livello tirano fuori la livella di Totò (se non la conosci basta cercarla con Google o su YouTube).

Quello che tu sei è semplicemente una creazione desiderata, donatati senza che tu potessi scegliere. Se tu sei diventato così è per una tua scelta ma certamente perché qualcuno che Ti Ama ha fatto in modo che tu accendessi la lampada della tua intelligenza (intelligenza sempre donatati non scelta).

Quello che tu pensi di conoscere attraverso lo studio e la conseguente, maestosa capacità di spiegarlo con parole e senza ombra di dubbio non una tua capacità ma un dono che stai imparando ad accrescere.

Quello che noi mettiamo in ciò che siamo e facciamo è semplicemente volontà. Molti, spesso, si perdono nei loro standard e cominciano a credere di essere in una posizione superiore rispetto all’altro. Ecco qui che ti trovi sul piedistallo ma hai sempre e soltanto una posizione fragile perché non sei nessuno e credi di sapere.

Le nostre posizioni nella vita ci rendono talmente orgogliosi che pensiamo di poter comandare sugli altri o avere potere, autorità sugli altri ma così purtroppo, ahimè per te che lo apprendi adesso, non è così.

Ciò che puoi limitarti a fare nella vita degli altri è far conoscere ciò che è importante. Vedere le cose in modo semplice, capire che tutto vuole essere distorto dalla semplicità per far provare un senso di difficoltà.

Le leggi sono diventate molteplici, le restrizioni tante, le regole altrettanto tante e anche i sessi sono diventati da definire.

Ancora credi di essere qualcuno su quel piedistallo?

Mettiamoci nella stessa condizione di vita, lasciamo per un attimo gli standard che ci siamo creati e osserviamo le cose in modo semplice.

Ho appreso da un po’ che colore della pelle, scelte di vita, collocazioni, posizioni di comando e così via sono cose che non riguardano un vero esserci in questa vita. Nel momento in cui ce ne rendiamo conto lasciamo tutto quello che ci attira o ci fa stare bene e cominciamo a convincere tutti che l’unico modo per salvarci dalla nostra posizione è “finire” nel modo giusto.

Qui contiamo gli anni ma non sappiamo neanche le ore di vita ma un minuto ci può far vivere un’eternità.

Tutto ciò che hai bisogno di apprendere è che al di fuori della scienza (così limitata), della religione (così allontanata dalla propria vita), c’è un solo vero tesoro che puoi fare tuo e per chi sfiori nella tua vita, la Salvezza di Credere in un Amore che non si crede niente e non sfoggia Sapienza o Saggezza.

Eppure Lui è. “Io sono”, è bastato che Lui dicesse. Questo è ancora oggi. E’.

Riusciamo a metterci da soli “i nostri piedi in faccia” grazie ai nostri atteggiamenti, ai modi di parlare e facciamo lo stesso con Cristo. Crediamo di poter resistere con questo vivere ma non abbiamo neanche la forza di farlo. Come vogliamo credere di poter mettere i piedi in faccia al Capo, a Cristo, sul Suo volto quando invece noi siamo sotto i Suoi piedi.

Ho ascoltato, ultimamente, innumerevoli ragionamenti sul fare o non fare il vaccino e molti dei vaccinati ha semplicemente scelto perché nel loro progetto di vita c’era la ripartenza. Negli ultimi dati statistici, invece, ci sono migliaia di vaccinati che stanno avendo le controindicazioni dell’iniezione ricevuta e rappresentano anche la maggioranza dei ricoveri per problemi del virus Delta.

Ho appreso diverse cose dalla mia esperienza con Dio e sicuramente una la fa da guida, ogni cosa che crea confusione, che distrugge, che ruba, che divide non è sicuramente da Dio. Nella Parola c’è scritto che ogni parola che Dio Padre ha dichiarato è ritornata sempre a Lui fruttuosa. Potrai leggere miriadi di cose che corrispondono alla realtà odierna che rappresentano Dio Padre e le Sue bellezze. Se guardi allo specchio vedrai, per cominciare, che la prima sei tu.

Tutto il testo iniziale mi è stato ispirato da un uomo e la sua posizione di vita rispetto alla mia. Quella dell’uomo vissuta in “AUTORITÀ” rispetto alla mia vissuta in un’autorità. È un esempio di ruoli che ho voluto fare con parallelismi biblici tra autorità ecclesiali e la mia autorità lavorativa comune. Entrambi parlando di Cristo in mezzo alla gente per “ruoli” lavorativi. La prima valutata come “al di sopra” della gente e la seconda “in mezzo” alla gente. La prima superiore, la seconda in mezzo se non disprezzata e neanche considerata. La prima esaltata ancor più per posizione, la seconda considerata senza nessun titolo. Quindi mi chiedo chi ha titolo di parlare di Cristo e cambiare vite anche in una cena tra amici? Un Prete? Un Pastore? O un uomo? Chi è uomo di Dio? Un titolato umanamente o da Dio? Quanto un uomo è da Dio non hai bisogno di guardargli il distintivo, lo riconosci da lontano e sicuramente non indossa una veste di riconoscimento ma la semplicità.


Credo fermamente in questi “versi”, dal riferimento biblico, che ho buttato giù dopo aver parlato con un uomo e i suoi “sentito dire” durante una cena amichevole. Credo anche che nessuno vuol più sentire prediche a meno che non sceglie di entrare in un chiesa, nessuno vuol cantare a Dio se non in una chiesa. Anche Dio è stato rilegato in quattro mura e solo lì è ritrovarlo e lodarlo. Non è una mia convinzione. In un pranzo tra amici cantavano canti per Dio ed una persona rispose: cantiamo altro, mica siamo in chiesa! Anche se può sembrare che sono sempre ad ingozzarmi a pranzo o a cena posso affermare che le relazioni con le persone oggi si scoprono molto di più intorno ad un tavolo.

Chi vorrà conoscerTi si avvicinerà a te.
Chi ha voglia di leggere prenderà un libro.
Chi ha voglia di crescere imparerà.
Chi ha voglia di liberarsi Ti seguirà.
Dio ama al punto da liberare.
Lui l’ha già fatto.
Lui sa quello che hai sbagliato finora.
Lui non giudica.
Lui non obbliga.
Lui ti accetta così come sei.
Lui è il Padre per eccellenza.
Lui vuole riaverti come figlio.
Lui ti ha fatto conoscere tuo fratello.
Lui è il Padre di Cristo Gesù.
Puoi riprenderti l’eredità.
Puoi riprenderti il tuo posto.
Puoi prenderti la vita, la verità, la via.

Non vivere del sentito dire ma vivi con conoscenza, della vera conoscenza, decidi di prendere la Bibbia e leggerla, capire, interrogarti per poterti guardare intorno e sapere cosa stai veramente vivendo. Scendi dal piedistallo e rimettiti nella semplicità della vita vera.

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