Una virgola tra speranza e realtà futura (P2)
Tutto inizia da qui
Cosa ci porta a Gesù Cristo? Sicuramente la maggior parte delle persone è arrivata a Cristo attraverso le proprie afflizioni.
Possiamo leggere un versetto nella Bibbia (Romani 5:3) che dice che le afflizioni producono pazienza. Il passaggio dall’afflizione avviene semplicemente per la conseguenza dei fattori della nostra vita che umanamente impariamo a sostenere con la pazienza.
Questa pazienza, data dalla oramai conoscenza delle situazioni che si ripetono, ci porta conseguentemente all’esperienza. Da queste esperienze diventiamo TUTTI “maestri di vita“.
Dove invece la nostra vera vita comincia?
La nostra vera vita comincia dove la nostra esperienza ci porta alla vera PACE che si trova nella SPERANZA. Ora la pace è con Dio (lo abbiamo letto nelle righe della parte 1 di questo articolo). A Dio arriviamo attraverso, per mezzo, di Gesù Cristo. La conoscenza di Cristo quindi ci porta alla pace con Dio per mezzo della speranza.
Semplificando i versetti biblici di Romani 5:1-8: AFFLIZIONI/pazienza/esperienza/SPERANZA.
Conseguenza: speranza/conoscenza di Cristo/Pace/Dio Padre
Or la fede è certezza di cose che si sperano , dimostrazione di realtà che non si vedono.
Lettera agli Ebrei 11:1
Non è mia intenzione dilungarmi sull’argomento ma è attraverso Cristo che abbiamo una relazione con il Padre e ritornando alle afflizioni che producono pazienza e così esperienza, è solo attraverso la SPERANZA che noi possiamo SPERARE che quello che desideriamo possa venire. Solo per mezzo di Cristo Gesù puoi avere quella giusta speranza di ottenere ciò che chiedi. Gesù è la porta.
C’è solo un dato importante che sentivo di comunicare e dà il titolo a questo articolo (diviso in due parti) ed è riferito proprio alla VIRGOLA che si pone nel concetto del versetto di Ebrei 11:1 (che ho evidenziato in grassetto)
Spesso ho ascoltato dichiarazioni fatte in fede per chiamare il desiderio di qualcuno per la vita di un altro. Esempio: “prego Dio nel nome di Gesù affinchè il mio amico riceva il lavoro che lui sta desiderando e vuole per la sua vita”. In questo non ci ho visto nulla di male fino a che non ho avuto una rivelazione contraria, proprio quella rivelazione che mi ha permesso di scrivere questo articolo.
Soffermandoci sulla preghiera fatta per il nostro amico vediamo come: Io prego per il mio amico sperando con certezza che la cosa possa avvenire. Io faccio questa preghiera a chi? A Dio Padre, per mezzo di Gesù Cristo con la speranza che questo avvenga. Io però non devo avere la presunzione che il mio amico abbia quel lavoro. Se il concetto di lavoro è sinonimo di realizzazione economica per la sua vita, qualunque lavoro esso sia so che Dio lo realizzerà.
Rifacendoci al versetto di Ebrei 11:1: Ora la certezza sta nella speranza ma! Il versetto si divide con una VIRGOLA che se pur piccola dà il senso a tutto. VIRGOLA, dimostrazioni di realtà che non si vedono. La VIRGOLA è Dio. Lo facciamo piccolo chiedendogli cose con fede, con GRIDA di fede, con mani alzate al cielo in segno di GRANDISSIMA fede ma! La dimostrazione della realtà, di quello che effettivamente sarà, che noi non vediamo al momento, è DATA da Dio. Tu, nell’afflizione poni pazienza derivante dalla tua esperienza umana ma la speranza certa te la dà Dio dimostrandoti realmente ciò che è nella SUA volontà.
La preghiera quindi si trasformerà in una semplice richiesta a Dio: Dio ti prego in nome di Gesù Cristo mio Signore e Salvatore affinchè il mio amico possa, per TUA volontà ricevere quel lavoro tanto sperato e poter vivere bene anche economicamente.
La speranza è quindi ricercare una volontà di un Padre che ha desiderio di accontentare suo figlio o diversamente compiere altro che è nella Sua volontà, quindi non compierlo lì dove è suo figlio ma da tutt’altra parte del mondo ed in modo totalmente diverso.
A volte la NOSTRA volontà è egoista e anche la preghiera per il nostro amico è chiedere quel lavoro, nel posto in cui vogliamo che sia e con la speranza che il nostro amico non si allontani da noi.
Dio vorrà sicuramente far lavorare il nostro amico ma avrà volontà, casomai, di farlo lavorare altrove per un Suo progetto di vita. Semplificando: io chiedo, Dio sa.
La nostra vita è nata nel peccato, la nostra esperienza ci fa maturare cose che alla fine restano futili e ci fanno sentire futilmente “arrivati alle esperienze di vita” ma non tutti si aggrappano alla speranza ovvero a quella speranza solida e diretta attraverso Cristo che ci porta alla Pace, a Dio. In questo caso difficilmente possiamo sperare che le nostre reali volontà siano le Sue stesse volontà. Ci chiudiamo in un vortice di fede che come Massimo Troisi (video proposto ironicamente nella prima parte di questo articolo) ci fa credere che possiamo spostare i vasi e risolvere la nostra vita. Mi dispiace ma non è così.
La fede è speranza di Grazia in un mondo nato nel peccato e che ci deve rendere consapevoli del peccato altrimenti non saremo neanche in grado di riconoscere cosa è grazia e cosa è la falsità che entra nella nostra mente.
La prossima volta che preghiamo per la nostra vita o la vita degli altri proviamo ad impostare un rapporto diverso con Dio per imparare a distinguere bene cosa è nostra speranza e cosa è Sua volontà da mostrarci.
Voglio chiudere con questo verso che ci mostra già un modo diverso di vedere la preghiera:
Perciò vi dico: tutto quello che domanderete nella preghiera, abbiate fiducia di ottenerlo e vi sarà dato.
Marco 11:24 ICL00
Tutto ciò che il tuo cuore sta vedendo nel modo corretto, INSIEME a Dio, domandalo e abbi fiducia, arriverà.
Ricorda: Il Signore è vicino a tutti quelli che lo invocano, a tutti quelli che lo invocano in verità (tradotto anche con cuore sincero). Egli adempie il desiderio di quelli che lo temono, ode il loro grido e li salva.
Salmi 145:18-19
Buon cambiamento di speranza di fede.
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