Uma coisa nova, Deus està fazendo
No! Non è un articolo in portoghese ma una strofa di una canzone che mi risuona sempre nella testa.
Se l’hai ascoltata non puoi dirmi che questa stessa strofa non ti è rimasta nella testa.
La traduzione in italiano è chiara: Una cosa nuova, Dio sta facendo. Sono onesto, neanche Google Traduttore ho utilizzato ahahah. Semplicemente perché quando una cosa è chiara lo è in tutte le lingue. Dopo la torre di Babele e la creazione di nuove lingue ciò che Dio ha voluto è l’universalità di determinare cose mettendole in chiaro, ovvero facendole capire anche non conoscendo le lingue, come in questo caso leggendo il titolo di questo brano.
Perché Dio dovrebbe fare cose nuove, perché Dio dovrebbe mostrare un miracolo come quello di far sorgere un fiume in un deserto?
Semplice Lui non ha bisogno di fare un qualcosa di nuovo perché ha pensato già a tutto ma quando noi vediamo qualcosa di nuovo è perché si apre lo sguardo su qualcosa che non avevamo visto prima o non volevamo vedere chiaramente prima.
Ascoltando questa canzone è quasi naturale che ripeti continuamente la strofa e ancora mi si apre la mente a questo versetto: Chi va con i sapienti diventa sapiente, chi va con gli stolti finirà male. Proverbi 13:20
Così le vicende della nostra vita vengono caratterizzate dalla nostre condizioni. Quello che viviamo è quello che ci caratterizza. Proprio per questo non dobbiamo stupirci se osserviamo qualcuno che conduce una vita diversa dalla nostra, anche se in modo sbagliato, in fondo chi stiamo guardando non sta osservando la vita con i nostri stessi occhi. Viceversa, noi, appariremmo sbagliati agli occhi di questa persona che sta affrontando la vita secondo le condizioni che l’hanno caratterizzato.
Durante il mio lavoro facevo notare al mio collega come un numero esagerato di persone non indossava la cintura di sicurezza. Addirittura un altro collega di lavoro mi rispose che era una cosa scontata in questo luogo non indossare la cintura e a suo dire la mia era quasi una esagerazione soffermarmici.
Premetto che fino ad un po’ di tempo fa anche io non indossavo la cintura ed utilizzavo anche i finti ganci della cintura per non sentire il cicalino della macchina che mi avvisava di non aver indossato la cintura. Eppure, durante un viaggio, guidava mia moglie, dopo essermi addormentato feci un sogno in cui vidi la morte di qualcuno che era su di una sedia a rotelle che a causa di un incedente moriva. Mi svegliai di soprassalto spaventando anche mia moglie e le dissi che dovevamo togliere quegli oggetti dalle cinture ed indossarle tanto era stato il mio spavento.
Ora capisco che si possono aprire mille parentesi sull’argomento per discutere di questo e di quello ma ciò che voglio arrivare a fare comprendere è sicuramente quella di prendere coscienza di un qualcosa e poter cambiare anche il punto di osservazione come l’uso della più banale cintura di sicurezza o molto più praticamente la salvaguardia della propria vita.
Ahhh! Sai cosa mi rispose il collega a cui feci notare delle cinture? Mi guardò con aria di meraviglia e mi fece una domanda: ma la mia macchina ce l’ha le cinture?
Questo era ed è il punto di vista, del mio collega, sull’uso delle cinture, una inevitabile naturalezza nel non indossarla perché è naturale che nel “mondo” in cui vive non si indossano. Eppure sono state inventate. Probabilmente non serviranno ma ci sono. Sono state inventate per salvaguardarci nel momento del pericolo ma anche in questo caso l’andazzo ne condiziona l’utilizzo.
Esempi se ne possono fare anche su altri argomenti e come dicevo prima, non vedo il mio collega come sbagliato ma come ignaro di non aver valutato quella condizione della propria vita per la sua salvaguardia.
Per una questione di scelte “di credo” ovvero per amare l’esempio di Cristo e cercare di imitarlo (anche a volte in modo sbagliato perché non riesco ad essere sempre “buono”) mi sono ritrovato ad essere giudicato e anche allontanato da amici, conoscenti e perché no anche familiari.
Ora l’esempio di quello che è cambiato nella mia vita vuole essere per me un modo per aprirti gli occhi ad una cosa nuova per la tua vita, farti osservare per valutare cosa fai di diverso o di nuovo rispetto agli altri. Questo anche per permetterti di poter aiutare gli altri a cambiare quell’atteggiamento sbagliato che puoi osservare nella loro vita. Ho letto nel profilo di qualcuno che il proprio obiettivo di vita era il cambiamento e mi sono chiesto fino a che punto si arriverebbe a cambiare in questa vita avendo la consapevolezza di andarsi a scontare con tutte le cose contrarie che si troverebbero facendo un’inversione sull’andazzo generale.
Vale effettivamente cambiare per qualcosa o per qualcuno?
Io ho scelto una strada contraria su tutto quello che è l’andazzo di questo mondo eppure mi ritrovo sempre molto nelle parole di Paolo nella lettera ai Filippesi in cui scriveva “Per me infatti il vivere è Cristo e il morire un guadagno.
Filippesi 1:21″
La perfezione non è in questo mondo ma la Perfezione ha fatto questo Mondo ed ha fatto anche me e te. Dio ci ha mostrato attraverso Adamo i nostri errori e attraverso Suo figlio il nostro riscatto. La volontà di tutte le leggi di “perfezionare” la nostra esistenza non ci porterà a nulla ma solo a fare una cosa buona e l’altra sbagliata. Cristo ci permette di accedere alla Grazia di qualcosa che già è stato pagato. Se vuoi riscattare la tua vita è soltanto prendendoti la Grazia attraverso l’amore di Cristo, cominciando ad osservare in alto e non più alle cose che ti girano intorno e cominciare ad essere un nuovo Adamo. In fondo Adamo è l’esempio di quello che Dio ci ha dato ovvero la possibilità di godere di tutto quello che è stato creato. Cristo è ora il riscatto di quell’errore commesso da Adamo, che ci libera per poter ricominciare a godere di tutto quello che è stato creato.
Non ricordate più le cose passate, non considerate più le cose antiche. Ecco, io sto per fare una cosa nuova; essa sta per germogliare; non la riconoscerete? Sì, io aprirò una strada nel deserto, farò scorrere dei fiumi nella steppa.
Isaia 43:18-19
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