Schizzi di inchiostro dal calamaio
Quando ho cominciato a scrivere questo articolo avevo un’esplosione di cose in testa ma erano talmente tante che per spiegarle bene e velocemente in un lasso di tempo mi è venuto in mente prima il titolo.
Una volta si doveva intingere la penna (letteralmente penna) nel calamaio per attingere inchiostro e cominciare a scrivere e probabilmente la velocità che il mio pensiero avrebbe dato alla mia mano avrebbe provocato schizzi di inchiostro dappertutto.
Ci succede anche quando parliamo, molto spesso abbiamo tante cose da dire che anche le parole che dobbiamo pronunciare le saltiamo. “Sono… a prenderti …un giro”.
Quanto lavorano i nostri pensieri?
Non so come siamo messi scientificamente ma credo che nell’arco di una giornata sono più le volte che quella vocina nella nostra testa ci riassume le situazioni, che la nostra bocca esprimere effettivamente i nostri pensieri.
Sarà proprio quella vocina che ti sta permettendo di leggere in silenzio questo articolo ad influenzare molto il nostro parlare ed il nostro essere. Capita anche a me tante volte essere lì a fare calcoli, valutare, progettare che influenzo, con quella vocina, anche il mio stato d’animo.
Vorrei esprimere quello che provo in questo momento ma sempre quell’essere giusto non mi permette di fare meglio, per non ferire chi legge. A volte uno dovrebbe liberare la verità ma non sempre si può dar torto a chi ha detto: bisogna riflettere prima di pensare.
Vedevo una delle tante “storie” che si pubblicano sui vari social ed una in particolare mi ha fatto ridere. C’era scritto: quando una persona ha un certo carattere bisogna comprenderla, bisogna essere comprensivi.
Mi sono soffermato a riflettere ed ho subito considerato il contrario della situazione ovvero a quando ci ribelliamo al carattere di quella persona per cui essere comprensivi. Sono certo che verremmo subito additati come cattivi e sicuramente non giustificati per il nostro atteggiamento. La morale dovrebbe essere che chi ha avuto sempre un carattere pessimo va compreso, chi ha avuto un carattere sempre comprensivo non può essere il contrario e quindi non accettato nella variante “stanco e non più comprensivo”.
Siamo additati come pessimi esempi e confermiamo sempre la nostra umanità.
Per anni sono stato un pessimo esempio e forse sono stato accettato, a volte esaltato dagli altri e anche stimato se non considerato, addirittura, eccellente. Credo che se avessi continuato sarei diventato qualcuno d’importante ahahah (si rido anche se la tua vocina sta ridendo come un robot ha ha ha). Quando ho deciso di dare una sterzata alla mia vita l’ho fatto facendo mio un sano principio e questo mi ha giovato tantissimo, principalmente a me stesso. Rispetto invece agli altri mi ha procurato soltanto distanze. Sempre scientificamente, non so come siano le stime sull’argomento, credo che essere rimesso, pacato, sereno, felice, positivo nel senso giusto, prudente, consigliere, chiaro, onesto, non volgare ecc tendi ad allontanare le persone.
Il mondo ha paura delle cose giuste. Il mondo allontana chi vuole fare del bene nel vero senso della parola. Il mondo vede bene chi fa del bene ma è lontano chilometri dal mondo di chi fa del bene.
Tutto ciò l’ho scoperto dopo avere deciso di dare una svolta alla mia vita. Molti ne hanno fatto una vicenda religiosa, altri una volontà di scelte diverse ma la morale sta nel rivedersi soli. Mi chiedo: quindi tutta la volontà del mondo nel voler le cose giuste in realtà è falsità? Se io applico alla mia vita una verità che ritengo giusta, che applico anche verso gli altri, che non comporta a chi frequento un necessario cambiamento della propria vita allora perché le persone si spaventano? Forse perché è più “scccikk” aggiungere ad ogni frase un apostrofo volgare, usare termini poco corretti e anche questi volgari o abbracciarsi con tutti senza distinzione di sesso o rispetto nei confronti di altri perché altrimenti non è "amore" o volersi bene?
Davvero non mi capacito di tutto ciò, davvero non riesco a comprendere eppure non comprendo chi va in chiesa (indistintamente dalla religione) e ha un comportamento “santo” nel tempo di permanenza nella chiesa per poi uscire e tradire tutti i sacramenti con parole, opere e missioni spregevoli.
Ho la tristezza di notare come le persone che hanno scelto di migliorare la propria vita danno una rappresentazione social molto rimessa ed ho anche avuto prova del ri-cambiamento di alcune persone che ricominciavano a pubblicare sui social la loro precedente vita come quasi a dichiarare un rammarico per il tempo perso vissuto in modo rimesso.
Forse sono talmente tanto abituato ai cambiamenti che non mi spaventano. Se prima avevo tante persone intorno e adesso nessuna più, non mi spaventa sapere che ci sono persone che vogliono rimanere alla larga.
Un mondo che segue una corrente che è quella di una continua guerra giornaliera, fatta di tregue con divertimenti notturni, di interesse economico e buone collocazioni nell’alta società, che vuoi che mi interessi se alla fine so che tutto ha un tempo.
Sì faccio musica, suono, produco, scrivo e quindi ti verrebbe naturale il giudizio che anche io lo faccio per farmi conoscere ma il senso del mio scrivere in primis e di tutto il resto a seguire è finalizzato a raggiungere chi ha bisogno o sta cercando una verità. È un fattore positivo quello di poter raggiungere tanti in così con poco tempo.
Molti sono pieni di esperienze e questi molti si fermano a questo. Le esperienze sono, come già è stato ampiamente spiegato da molti, la somma degli errori fatti nella propria vita. Io confermo ciò e aggiungo che le esperienze ferme a se stesse danno consapevolezza di poco nonchè tristezza, depressione, sconforto ecc. Solo il gradino successivo può dare vita.
Ho accumulato molta esperienza alla mia vita riuscendo a commettere molti errori e sono talmente bravo che ancora oggi, nonostante sto ancora cercando di migliorare, accumulo esperienza con errori giornalieri e questa la dice lunga sulla mia perfezione. Questo spiega il perché sono arrivato a scrivere, produrre, in sintesi fare quello che ho dono di fare, quello di portare chi è stanco di esperienze e ormai depresso dalla vita, alla speranza.
Sapevi che la speranza è il gradino superiore alle esperienze?
Chi sale questo gradino ha a che fare, come me, con scelte principalmente personali e consapevolmente di solitudine, eh sì perché poi c’è qualcuno che ti metterà da parte, ti scarterà, ti allontanerà o ti vedrà come un peso.
Se la speranza è pari a correre in un negozio per trovare le scarpe ancora in sconto, quelle che ti avevo segnalato in chat, allora va bene. Se la speranza è quella cosa su cui cominci a dare certezza, non ancora visibile ma che reputi possa essere possibile è allora consapevolezza che ne vedrai la dimostrazione reale. Per questa ultima affermazione quindi io sono un folle perchè credo più a questa versione di speranza per la mia vita.
È così questo mondo, considera pazzi i gusti, condannandoli; esalta i folli considerandoli eroi della salvezza.
Con questo cosa potrei aspettarmi? Che tu segua il mio consiglio? Che tu possa ascoltarmi? Che tu possa salvarti dalla pressione di situazioni o condizioni della tua vita? Che tu voglia ancora leggere il nostro blog? Che tu voglia conoscere Cristo? Che tu ti metti in gioco per provare un cambiamento dei tuoi modi di fare o di essere? Che tu possa avere una speranza diversa dal trovare uno sconto in quel negozio?
Deriso, picchiato, sputato ecc ecc è stato riconosciuto, solo dopo, ciò che E'; spero tu abbia capito a chi mi riferisco.
Potrei mai aspettarmi che tu oggi possa accettare tutto ciò che ho scritto e consigliato? Voglio svelarti però un segreto: hai tempo da oggi e fino all’ultimo giorno della tua vita per farlo.
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